Si può distinguere la dwAt dei Testi delle Piramidi in due tipi: quella ctonia e quella celeste. Nei Testi delle Piramidi le associazioni della dwAt alla terra si hanno quando non è presente alcun geroglifico a fungere da determinativo, in particolare:
Pyr. 1014 a-b. mdw tA wn rwty d(w)At .isn n.k aA wy Gb
La terra parla: “Si aprono le porte della d(w)At/ si aprono per te i battenti di Geb”.
In questo caso Geb, il dio che rappresenta la terra dinamica, definisce la dwAt un luogo terreno che si apre per permettere di uscire all’orizzonte. Molto più consistenti sono i riferimenti celesti che troviamo nei testi. La traduzione del termine d(w)At sarebbe alba o luce dell’alba. Questa “regione” è una porzione del cosmo che gli autori dei Testi delle Piramidi definivano non solo come sotto la terra ma anche nel cielo. La dwAt viene vista come un luogo che esiste in una regione del cosmo che si posizione a oriente dove avviene l’alba.
Il termine duat ha una triplice grafia fonetica e si trascrive dA, dAt e dwAt anche se sono da considerarsi un solo termine che si registra nei Testi delle Piramidi. La forma più comune è dAt, che troviamo in diverse formule in tutti i testi e in tutte le piramidi da Unis a Pepi II, mentre la forma dA è attestata solo raramente. Il verbo dwA, il cui significato è adorare, potrebbe riferirsi alle preghiere, inni e rituali di purificazione che vengono fatti nel momento più importante del giorno per gli egizi: l’alba.
Il significato del termine, ancora oggi fonte di dibattiti, è stato analizzato da diversi autori. In particolare si nota la presenza di un determinativo, quello del disco solare su due tratti orizzontali, , che nei Testi delle Piramidi assume un valore temporale associato alla mattina, ad esempio:
Caso 1. Pyr. 122b. Ra nfr.n.f m ra pn r sf.
Ra, è meglio Egli oggi che ieri.
Caso 2. Pyr. 437b. iw xaw RE m nhpw.
Unis appare in gloria al mattino.
Caso 3. Pyr. 345. iw nw pn bkA.
Giunge questo momento del mattino.
Pyr. 346c. (Vedere Pyr. 345).
Nel Caso 1 il determinativo sopra descritto assieme a sf, si traduce con ieri. Mentre nel caso due e tre abbiamo rispettivamente la traslitterazione nhpw, che va tradotto forse come “primo mattino”, e bkA come domani. Lo stesso determinativo s’incontra in ben tre casi nella formula seguente:
Pyr. 403c–404c. RE py wnm HkA.w.sn a m Axw.sn/ iw wr(.w) n iSt.f dwAt/ iw Hrw-jb.sn n mSrw.f/ iw Srrw.sn s iSt xAw.
Questo Unis mangia i loro poteri magici e ingerisce i loro spiriti/ i loro anziani per il suo pasto della dwAt/ i loro medi per il suo pasto al crepuscolo/ i loro piccoli per il suo pasto notturno.
In questo caso però il determinativo è posto dopo il termine dwAt. In alcuni casi, soprattutto nella piramide di Teti, abbiamo lo stesso determinativo solo che nel disco solare è assente il punto centrale. Importante è la presenza nel passo precedente del termine dwAt associato a mSrw, generalmente tradotto come tramonto o crepuscolo, e xAw, che traduciamo come notte. Secondo un’associazione logica la DwAt povrebbe essere tradotta come alba, come sottolineato dal disco usato come determinativo. Il dilemma sul significato di dwAt nasce dall’associazione con nhpw, come abbiamo visto anch’esso identificato come un momento del mattino al quale sono associate delle offerte funerarie, in particolare del pane.48 Significativo da citare è l’assonanza tra le espressioni nhp e nHp, dove il primo sta ad indicare l’alba, come appena citato, mentre il secondo indica la pallottola di sterco spinta dallo scarabeo, la quale ha un’importante connotazione solare.
Nei Tesi delle Piramidi abbiamo specificato un altro concetto relativo a nhpw, quello dell’apparizione progressiva del sovrano associato al levarsi del Sole sull’orizzonte. Nel dettaglio:
Pyr. 437b. (Vedere Pyr. 437b Pag. 30.)
Unis appare in gloria al mattino.
Pyr. 437d. (Vedere Pyr. 437b, Pag. 30).
In questo caso il movimento del Sole è quello di spostarsi per uscire dalla terra e dal buio per levarsi nel cielo. Possiamo quindi ipotizzare che questa parte del mattino definisca l’alba, che diventa una parte a sé stante della levata dell’astro, e alla quale si legano precisi riti e offerte, le xt nhpw.50 Un’ulteriore determinazione del mattino individuata da N. Beaux, la troviamo in questa parte dei testi:
Pyr. 1679c. isaw Hrt n anD.
Come salgono il cammino dell’alba.
Il termine centrale in questo caso è anD, il cui geroglifico è rappresentato dal cielo sormontato dal disco solare. Anche in questo caso la lettura connessa con il Sole è innegabile, data la presenza del disco, inoltre il determinativo ci definisce un momento in cui il sole forse ancora non si manifesta nel cielo, in quanto ne è al di fuori, ma inizia a irradiare la propria luce.51 In questo caso però la dwAt non ha ancora assunto una propria valenza all’interno della scansione temporale del mattino.
Molto probabilmente la natura della dwAt è da ricercarsi non solo in un contesto solare, come definito dal disco, ma in un contesto stellare, collegato ugualmente all’idea della luce ma non del Sole. Abbiamo diverse porzioni dei Testi delle Piramidi che associano la dwAt alle stelle. La dwAt infatti si trova molto più spesso contrassegnata dal determinativo della stella, sia da sola che posta all’interno di un cerchio,, in particolare questo secondo determinativo è adoperato solo per definire la dwAt.
Probabilmente l’origine di questo determinativo è data dall’unione del disco solare e del geroglifico della stella e spiegherebbe il perché della presenza di casi, come quelli visti sopra, in cui la dwAt si trovi associata al determinativo del Sole con il chiaro intento di definire la dwAt come una manifestazione “luminosa” che appare nel cielo. Ad esempio:
Pyr. 1082a-1083a. ir pt m irp/ smsi-n Nwt sAt.s dwAt/ Ts.i wi r.i/ xmt-nwt n spdt, wabt swt/ m Sw dwAt.
La volta celeste diventa vino/poiché Nut ha fatto nascere sua figlia, dwAt/io vado a lavarmi/la terza è Sirio dalle sedi pure/nei bacini della dwAt.
Notiamo come in questo caso la dwAt sia caratterizzata dal determinativo della stella e si faccia riferimento a un lago sacro e a spdt di cui abbiamo già parlato. Nel passaggio sopracitato abbiamo una chiara descrizione della volta che si tinge del colore del vino poiché da alla luce il figlio mentre il sovrano si solleva con Sirio nei percorsi puri, dopo che si è purificato nei bacini (Sw) della dwAt. Possiamo evincere che quando il cielo si tinge dei colori dell’alba, per la nascita del sole figlio di Nut, appare la stella Sirio dopo i 60 giorni di invisibilità causati dalla posizione del Sole.
Il fatto che la dwAt venga definita come un elemento stellare dal determinativo in questo particolare passaggio è legato al contesto della levata di Sirio. La dwAt stessa non è che il momento e, allo stesso tempo, il luogo definito come un contenitore di acqua (S,) in cui Sirio, spdt, si manifesta. Un altro caso è il seguente:
Pyr. 1987b. Sn sAH in d(w)At ab anx m Axt/ Sn spdt in d(w)At ab anx m Axt/ Sn RE pn in d(w)At ab anx m Axt.
Orione è circondato dall’alba, mentre il Vivente si lava nell’orizzonte/ Sirio è circondata dall’alba, mentre il Vivente si lava nell’orizzonte/ Unis questo è circondato dall’alba, mentre il Vivente si lava nell’orizzonte.
In questo secondo caso si rimarca come la dwAt sia un luogo fisico nel quale avviene qualcosa di specifico. Il Vivente di cui si parla sembra si stia svegliando o sollevando mentre Orione, una costellazione alla quale alla fine si associa la figura del sovrano, è circondato dalla dwAt, che possiamo interpretare come una luce crescente nel cielo. L’idea dell’acqua nel cielo è probabilmente associata ai primi raggi di luce solare che appaiono nella volta e che danno origine al termine, già incontrato, di S-d(w)Aty, una formazione nisbatica derivata da dwAt, in cui abbiamo il lago () seguito dalla d(w)Aty. Un altro testo ci mostra la dwAt come una distesa di acqua:
Pyr. 882b. Twt sbA pw aA, rmnwty sAH/ nhm pt Hna sAH, Xn d(w)At Hna Wsir/ pr.k m gs iAbty n pt/ mA.t(i) r tr.k, rnpw.t(i) m nw.k.
Tu sei certamente questa grande stella, compagna di Orione/ che attraversa il cielo con Orione, che naviga sulla d(w)At con Osiride, possa tu uscire sul lato orientale del cielo/ rinnovato nella tua stagione, ringiovanito nel tuo tempo.
In questo caso le stelle, sempre associate alla dwAt, sono connesse con l’idea di navigazione della volta che è composta di acqua.54 Nel passaggio sopra citato la stella che è il soggetto di questa parte del testo naviga con Osiride e Orione, è una stella quindi che è parte della costellazione di Orione ed è associata proprio alla figura del dio oltremondano. Si ha però un dato in più: si parla di “rinnovamento nel tuo periodo e di ringiovanimento nei tuoi tempi”.
In questo modo ritorna il concetto di Sirio che ha un periodo di 60 giorni di invisibilità prima di manifestarsi. Questa manifestazione però avviene in un luogo e in un momento ben preciso: nella dwAt che è vista come acqua. In questo bacino naviga Osiride, associato al rinnovamento e alla rinascita proprio con l’acqua anche nelle epoche successive; è lui che permette a Sirio di rinascere in un momento che precede di poco l’alba a Est. La dwAt potrebbe quindi indicare così sia la scansione temporale, l’istante che precede l’apparizione del Sole, sia una regione del cosmo nella quale avviene la rinascita.
La dwAt può essere sia anche la via della rinascita quando il termine è associato al determinativo . Il msqt sHdw, il “cammino del firmamento”, o come lo interpreta Allen la Via Lattea, è definito come la rappresentazione di una strada nel cielo stellato; infatti adopera lo stesso segno geroglifico, , visto poc’anzi. Il sHdw è spesso accompagnata dal determinativo del cielo, , che ne dà il valore di firmamento e si ritrova anche come determinativo di dwAt in questo passo:
Pyr. 802c. skr d(w)At Drt.k ir bw Xr sAH.
Che la d(w)At afferri la tua mano fino al luogo dove è Orione!
La dwAt viene quindi definita come un luogo celeste, precedente all’apparizione solare, che permette al re defunto di spostarsi verso le stelle e raggiungere Orione compiendo il proprio percorso nel cielo. Possiamo ipotizzare che la dwAt sia: da un parte la fase di passaggio precedente a nhpw, che rappresenta il Sole ormai al di sopra del cielo, e porta le stelle nel firmamento a svanire sotto le prime luci dell’alba che si sta approssimando; e in secondo luogo una regione celeste caratterizzata dall’acqua sulla quale naviga la barca solare. La presenza dell’acqua non ha solo la valenza di rinascita legata a Orione e Osiride ma anche all’adorazione, dwA, dei sacerdoti che avviene con i rituali di purificazione.
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The dwAt of the Pyramids Texts can be distinguished in two types: the ctonia and the celestial ones. In the Texts of the Pyramids the associations of the dwAt to the earth are found when there is no hieroglyphic to act as a determinative, in particular:
Pyr. 1014 a-b. mdw tA wn rwty d(w)At .isn n.k aA wy Gb
La terra parla: “Si aprono le porte della d(w)At/ si aprono per te i battenti di Geb”.
In this case Geb, the god that represents the dynamic earth, defines the dwAt an earthly place that opens up to allow us to go out on the horizon. The celestial references we find in the texts are much more substantial. The translation of the term d (w) At would be dawn or light of dawn. This “region” is a portion of the cosmos that the authors of the Pyramid Texts defined not only as under the earth but also in the sky. The dwAt is seen as a place that exists in a region of the cosmos that is located in the east where the dawn takes place.
The term duat has a triple phonetic spelling and is transcribed dA, dAt and dwAt even if they are to be considered a single term that is recorded in the Texts of the Pyramids. The most common form is dAt, which we find in different formulas in all texts and in all the pyramids from Unis to Pepi II, while the form dA is only rarely attested. The verb dwA, whose meaning is to worship, could refer to the prayers, hymns and purification rituals that are done in the most important moment of the day for the Egyptians: the dawn.
The meaning of the term, still today a source of debate, has been analyzed by several authors. In particular, we note the presence of a determinative, that of the solar disk on two horizontal sections, which in the Texts of the Pyramids assumes a temporal value associated with the morning, for example:
Case 1. Pyr. 122b. Ra nfr.n.f m ra pn r sf.
Ra, He is better today than yesterday.
Case 2. Pyr. 437b. iw xaw RE m nhpw.
Unis appears in glory in the morning.
Case 3. Pyr. 345. iw nw pn bkA.
This moment comes in the morning.
Pyr. 346c. (See Pyr. 345).
In Case 1 the determinative described above together with sf, translates with yesterday. While in the case two and three we have respectively the transliteration nhpw, which should be translated as “early morning”, and bkA as tomorrow. The same determinative can be found in three cases in the following formula:
Pyr. 403c–404c. RE py wnm HkA.w.sn a m Axw.sn/ iw wr(.w) n iSt.f dwAt/ iw Hrw-jb.sn n mSrw.f/ iw Srrw.sn s iSt xAw.
This Unis eats their magical powers and ingest their spirits / their elders for his dwAt meal / their mids for his meal at twilight / their little ones for his night meal.
In this case, however, the determinative is placed after the term dwAt. In some cases, especially in the pyramid of Thetis, we have the same determinative only that the central point is absent in the solar disk. Important is the presence in the previous step of the term dwAt associated with mSrw, generally translated as sunset or twilight, and xAw, which we translate as night. According to a logical association the DwAt could be translated as dawn, as underlined by the disk used as a determinative. The dilemma on the meaning of dwAt arises from the association with nhpw, as we have also seen identified as a moment of the morning to which funeral offerings are associated, in particular bread. Significant to mention is the assonance between the expressions nhp and nHp, where the first indicates the dawn, as just mentioned, while the second indicates the dung pellet pushed by the scarab, which has an important solar connotation.
In the Texts of the Pyramids we have specified another concept related to nhpw, that of the progressive appearance of the sovereign associated with the rising of the Sun on the horizon. In detail:
Pyr. 437b. (See Pyr. 437b Pag. 30.)
Unis appears in glory in the morning.
Pyr. 437d. (See Pyr. 437b, Pag. 30).
In this case the movement of the Sun is to move to get out of the earth and the darkness to rise in the sky. We can therefore hypothesize that this part of the morning defines the dawn, which becomes a separate part of the rising of the star, and to which precise rites and offerings are linked, the xt nhpw. A further determination of the morning identified by N Beaux, we find it in this part of the texts:
Pyr. 1679c. isaw Hrt n anD.
How the path of dawn rises.
The central term in this case is anD, whose hieroglyph is represented by the sky surmounted by the solar disk. Again the connected reading the Sun is undeniable, given the presence of the disk, also the determinative defines us a time when the sun perhaps does not manifest itself in the sky, as it is outside, but it starts to radiate its own light. In this case, however, the dwAt has not yet assumed its own value within the morning time scan.
Most likely the nature of dwat is to be found not only in a solar context, as defined by the drive, but a stellar environment, linked also to the idea of the light but not the sun. We have several portions of the Pyramid Texts that associate dwat to the stars. The dwat fact is much more often marked by the star definite, either alone or placed inside a circle ,, in particular this second determinative is only used to define the dwat.
Probably the origin of this definite is given by the union of the solar disk and the hieroglyph of the star and explain why the presence of cases, such as those seen above, in which the dwat you are associated with the determinative of the Sun with the clear intention of define the dwAt as a “luminous” manifestation that appears in the sky. For example:
Pyr. 1082a-1083a. ir pt m irp/ smsi-n Nwt sAt.s dwAt/ Ts.i wi r.i/ xmt-nwt n spdt, wabt swt/ m Sw dwAt.
The heavenly vault becomes wine / since Nut has given birth to his daughter, dwAt / I go to wash me / the third is Sirius from the wells / basins of the dwAt.
We note how in this case the dwAt is characterized by the determinative of the star and refers to a sacred lake and a spdt we have already talked about. In the aforementioned passage we have a clear description of the vault that is colored with the color of the wine as it gives birth to the son while the sovereign rises with Sirius in the pure paths, after it has been purified in the basins (Sw) of the dwAt. We can deduce that when the sky is tinged with the colors of dawn, for the birth of the sun son of Nut, the star Sirius appears after the 60 days of invisibility caused by the position of the Sun.
The fact that the dwAt is defined as a stellar element by the determinative in this particular passage is related to the context of the rising of Sirius. The dwAt itself is but the moment and, at the same time, the place defined as a container of water (S,) in which Sirio, spdt, manifests itself. Another case is the following:
Pyr. 1987b. Sn sAH in d(w)At ab anx m Axt/ Sn spdt in d(w)At ab anx m Axt/ Sn RE pn in d(w)At ab anx m Axt.
Orion is surrounded by dawn, while the Living is washed in the horizon / Sirius is surrounded by dawn, while the Living is washed in the horizon / Unis this is surrounded by dawn, while the Living is washed in the horizon.
In this second case, we point out how the dwAt is a physical place in which something specific happens. The Living One we are talking about seems to be waking up or rising while Orion, a constellation to which the figure of the sovereign is eventually associated, is surrounded by the dwAt, which we can interpret as a growing light in the sky. The idea of water in the sky is probably associated with the first rays of sunlight that appear in the vault and that give rise to the term, already encountered, of Sd (w) Aty, a nisbatic formation derived from dwAt, in which we have the lake () followed by d (w) Aty. Another text shows us the dwAt as an expanse of water:
Pyr. 882b. Twt sbA pw aA, rmnwty sAH/ nhm pt Hna sAH, Xn d(w)At Hna Wsir/ pr.k m gs iAbty n pt/ mA.t(i) r tr.k, rnpw.t(i) m nw.k.
You are certainly this great star, companion of Orion / who crosses the sky with Orion, who sails on d (w) At with Osiris,
In this case the stars, always associated with the dwAt, are connected with the idea of navigating the vault that is composed of water. In the passage above mentioned the star that is the subject of this part of the text navigates with Osiris and Orione, is a star therefore that is part of the constellation of Orion and is associated precisely with the figure of the god beyondmondano. But there is one more thing: we talk about “renewal in your period and rejuvenation in your time”.
In this way the concept of Sirius returns, which has a 60-day period of invisibility before manifesting itself. This manifestation, however, takes place in a precise place and time: in the dwAt which is seen as water. In this basin Osiris navigates, associated with the renewal and the rebirth with the water even in the following ages; it is he who allows Sirio to be reborn in a moment that just before dawn to the east. The dwAt could therefore indicate both the temporal scan, the instant preceding the appearance of the Sun, and a region of the cosmos in which rebirth takes place.may you go out on the eastern side of the sky / renewed in your season, rejuvenated in your time.
The dwAt can be both the way of rebirth when the term is associated with the determinative. The msqt sHdw, the “journey of the firmament”, or how it interprets Allen the Milky Way, is defined as the representation of a road in the starry sky; in fact he uses the same hieroglyphic sign, as seen above. The sHdw is often accompanied by the determinative of the sky, which gives it the value of firmament and is also found as determinative of dwAt in this step:
Pyr. 802c. skr d(w)At Drt.k ir bw Xr sAH.
Let the d (w) At grab your hand to the place where Orion is!
The dwAt is therefore defined as a celestial place, before the solar apparition, which allows the deceased king to move towards the stars and reach Orion by making his own journey in the sky. We can hypothesize that the dwAt is: on the one hand the passage phase preceding nhpw, which represents the Sun now above the sky, and brings the stars in the firmament to fade under the first light of dawn that is approaching; and secondly a celestial region characterized by the water on which the solar boat navigates. The presence of water has not only the value of rebirth linked to Orion and Osiris but also to the worship, dwA, of the priests that happens with the rituals of purification.
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