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legno, principalmente impiegato nel Secondo Periodo Intermedio e nel Nuovo Regno, comparvero esemplari in pietra che soddisfacevano maggiormente l’esigenza di eternità che la statuina richiedeva. Le pietre predilette per questo tipo di fabbricazione furono l’alabastro, la serpen
Nell’Antico Regno l’Aldilà era una prerogativa del sovrano, mentre i privati potevano aspirare a ottenere la concessione di costruire la propria mastaba (pr dt) nei pressi della tomba del proprio signore. Il secolo e mezzo che separa l’Antico Regno dal Medio Regno è chiamato Primo Periodo Intermedio ed è caratterizzato da una crisi del potere centrale a favore dei poteri locali che divennero sempre più forti, tanto che ora gli viene ora garantito l’Aldilà. Cresce di conseguenza, l’importanza del dio Osiride, signore dell’Oltretomba evidente nelle prime statuette funerarie del Medio Regno che richiamano le sembianze del dio: erano in pietra o in legno con il corpo mummiforme e solo la testa liberadall’involucro. Le statuette del Medio Regno possono essere suddivise in due categorie: statuette senza mani visibili interamente anepigrafi o decorate con un testo e statuette con le mani in rilievo, incrociate sul petto che richiama la grande statuaria contemporanea, come l’ushabti datato alla XIII dinastia appartenente a una donna, Akhemnechmet, “Splendente nella barca Nechmet”, ossia la barca sacra del tempio di Abido sulla quale naviga il dio Osiride.
Il periodo dal 1785 al 1560 a.C. è chiamato Secondo Periodo Intermedio ed è caratterizzato dall’arrivo dei cosiddetti Hyksos, i quali assunsero totalmente il modo di governare degli Egizi, pur mantenendo la propria identità culturale visibile nell’architettura e nella produzione ceramica. In questo periodo gli ushabti sembrano scomparsi. Contemporaneamente a questa dinastia nacque a Tebe la XVII dinastia fondata da Rahotep a cui si deve la rinascita in Alto Egitto di una certa attività artistica. I più interessanti ushabti legati alla XVII dinastia sono delle statuette in legno scolpite in modo grossolano e ricoperte da iscrizioni che furono chiamate “Teste di legno”, di cui solo mani e piedi sono scolpiti in rilievo. La maggior parte di questi esemplari riposa all’interno di un piccolo sarcofago in legno o in terracotta. La tradizione delle “teste di legno” si perpetuò fino alla XVIII dinastia.
Conttemporaneamente il nome del dio Aton fu iscritto all’interno del cartiglio assumendo così anche una connotazione regale a differenza del re, il quale assunse caratteristiche divine. I cambiamenti investono anche il campo artistico: il sovrano viene rappresentato in atteggiamenti affettuosi con la famiglia, rompendo il rigore con le epoche passate e le figure dei personaggi sono adesso sgraziate, con crani allungati, spalle