L’Enneade

Atum

Nove dei, innanzi tutto, con due formulazioni, Arcani maggiori e minori potremmo dire. Il nove sarà carissimo a Dante, “potenza di Dio”, simbolo della filosofica Beatr-IX e numero ricorrente in tutta la sua Grande Opera. Gli egizi possedevano più di tremila divinità nel loro complesso, incluse le minori, ma le nove “grandi” fondavano la Cosmogonia (quella più antica ad opera dei Maggiori, quella più recente i Minori).

Al centro di tutto, banale fin dirlo, il Dio Sole, con i suoi mille aspetti e sfumature.

Io sono Atum, il creatore dei primi dei.

Io sono il grande Lui-Lei.

Io sono Colui Che fece ciò che Mi parve buono.

Io presi posto nello spazio del Mio volere: Mio è lo spazio di coloro che si muovono.

 

Dio auto-generatosi e generatore degli altri Dei, Atum simboleggia il sole al tramonto nel culto di Heliopolis, la principale città sacra egizia (il nome, tradotto in greco, rimanda al Dio Sole, ovviamente). Associato a Ra, il dio del sole nel pieno della sua potenza, e al toro sacro. Nonostante la sua importanza – e in parte proprio per essa – è raramente raffigurato. Egli sorge come una piccola collina dal caos primordiale, il Nun, e pone ordine in tutte le cose.

Con valore affine, a Menfi troviamo Ptah (dal cui nome deriverebbe lo stesso nome di Egitto, Hut-ka-Ptah, “casa di Ptah) che aveva la sua incarnazione taurina nel dio Apis. Molti altri dei saranno associati al dio sole supremo, Aton, Amon (di Tebe), Ra (che sarà il nome prevalente e definitivo).

Api

Il dio Api era invece l’incarnazione taurina del dio Sole, cosa che probabilmente avrà un suo influsso anche sul Minotauro, il Re Toro venerato a Creta, poi tramutato in un mostro nel mito greco degli Achei.

Di tipo decisamente più fantasioso le connessioni a Torino, che comunque probabilmente nell’antica Taurasia comprendeva qualche declinazione di un dio Toro celto-ligure (ed essendo i ligures originari della Libia, lì dietro l’angolo, per gli ermetici il gioco è fatto).

Apopi

Atum affronta il serpente cosmico Apopi, simbolo delle forze del male che, probabilmente, ispira anche la tradizione biblica.

Aton

Naturalmente, sotto Amenofi VI, verso il 1350 a.C., avremo la trasmutazione di Amenofi in Aken-Aton e del dio sole Aton in dio sole unico, monoteistico e raffigurato come pura sfera. Una riforma che non durerà, ma che corrisponde al primo monoteismo mai esistito, e che potrebbe aver influenzato la nascita di quello ebraico, in una prospettiva storica (non a caso, Mosè si era formato alla corte egizia).

Shu

Tefnut

 

Geb e Nut

La terza generazione, il dio Geb e la dea Nut, figli di Shu e Tefnut, sono il dio-Terra e la dea-Cielo egizi. Essi generano quattro figli, gli altri quattro dell’Enneade: Osiride e Iside, Seth e Nefti: Sole e Luna rispettivamente luminosi ed oscuri, entrambi necessari all’equilibrio.

 

Osiride

Iside e Horus

Dea dalle molte facoltà,

onore del sesso femminile.

Amabile, che fa regnare la dolcezza nelle assemblee,

nemica dell’odio,

Tu regni nel Sublime e nell’Infinito.

Tu trionfi facilmente sui despoti con i tuoi consigli leali.

Sei tu che, da sola, hai ritrovato tuo fratello (Osiri),

che hai ben governato la barca, e gli hai dato una sepoltura degna di lui.

Tu vuoi che le donne (in età di procreare) si uniscano agli uomini.

Sei tu la Signora della Terra

Tu hai reso il potere delle donne uguale a quello degli uomini!

Iside e Osiride, sono le due divinità principali del Pantheon egizio, simboleggianti il Sole e la Luna, e l’ordine del regno egizio. Appare evidente come in Iside come dea madre ci siano elementi simbolici che torneranno poi nella Madonna come Madre di Dio; così come Horus-Apollo, il Figlio, avrà tratti associabili a Cristo.

Seth invece rappresenta il dio del caos con Nefti sua compagna: egli rovescia Osiride, ma Iside genera Horus che lo sconfigge, ripristinando l’ordine nella Cosmogonia egizia. Per alcuni, egli è all’origine del Seth-An / Satan ebraico, ma sono speculazioni meno rigorose, per quanto suggestive.

Seth

 

Nefti

Rappresentato con la testa di asino, Seth è compagno di Nefti, dea della notte e della morte simmetrica a Iside (come nel mito greco avremo Artemide, la Luna, ed Ecate, la Luna “nera”). Nefti è comunque una divinità benefica e necessaria, protettrice del viaggio dopo la morte; anche Seth, pur invidioso del fratello Osiride, è comunque suo alleato nella lotta contro il serpente Apopi.

Per chi ama queste speculazioni, il Toro e l’Asino saranno presenti alla nascita di Cristo, Osiride e Seth, Sole e “Sole oscuro”. Tra l’altro, la più antica figurazione del crocifisso (200-300 d.C.) lo mostra come un dio-asino: per scherno, o per contaminazione iniziatica? L’Asino d’oro di Apuleio (pur presentando la trasmutazione asinina come inferior a quella in uccello) testimonia che il tema rimaneva presente, in testi intrisi di magia egizia (le Metamorfosi si concludono in onore a una Iside sincretistica).

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